Indice articoli

Ma l’anima esiste?

Il teologo, Papa cattolico emerito, crede evidentemente nell’esistenza dell’anima, altrimenti tutta la sua narrazione teologica circa la veridicità della rivelazione biblica cadrebbe miseramente. Senz’anima nessuna salvezza dell’umanità sarebbe possibile, perché non ci sarebbe nulla da salvare dopo la morte materiale del corpo umano. In quest’ultimo caso, tutte le religioni che parlano di vita dopo la morte divulgherebbero delle semplici “fake news”.

Sappiamo bene che può sembrare blasfemo questo modo di argomentare, ma purtroppo le cose stanno così per logica. Viaggiamo qui ovviamente nel campo della cosiddetta metafisica. Ma niente paura!

Per i materialisti, viceversa, l’anima non esiste, perché sarebbe assurdo pensare che qualcos’altro possa esistere oltre la materia. Per loro la “miseria della filosofia” è sostanzialmente la miseria della metafisica, che porta a considerare tutto ciò che non è tangibile o strutturale (rapporti di produzioni), come semplicemente sovrastrutturale, ovvero ideologico.
Quanto la Storia ha prodotto fino alla rivoluzione borghese è, secondo il materialista puro e duro, imperfetto ed una delle cose oltremodo imperfette è proprio l’ideologia borghese, ovvero la sovrastruttura che, secondo lui, serve a mantenere stabili i cosiddetti rapporti di produzione borghesi e/o capitalistici che la Storia, intesa come storia della lotta di classe, deve necessariamente superare, pena la non liberazione dell’uomo dal bisogno e il ritardato avvento del paradiso materialista sulla terra: il Comunismo (termine oggi sottaciuto).

Se questa in grande e sbrigativa sintesi è la base culturale dominante nel nostro Paese, quella che si insegna nelle scuole del “Regno”, da un lato l’anima se esiste, esiste solo per tutti coloro i quali seguono i principi primi della fede cattolica, compresi naturalmente i partiti che ad essa hanno sempre fatto esplicito riferimento; dall’altro l’anima, o è l’anima delle eteree filosofie orientali, oppure non esiste proprio e non c’è nessuna vita oltre la morte. Quindi, per questi ultimi è in questa vita che gli esseri umani potranno trovare sollievo, se e quando raggiungeranno il nirvana della Storia che, detto in soldoni, si chiama sempre: Comunismo.

Sento già chi dice: “ma il Comunismo è finito! Non esiste più!”. Non fatevi mai ingannare dalle apparenze, o meglio da chi giura che il comunismo non fa più parte delle priorità di buona parte della cultura italiana, perché trattasi della famosa “astuzia delle colombe”, o, se preferite del machiavellismo gramsciano, utile per fare le cose senza far capire nulla a nessuno. L’idea stessa della Storia che avrebbe un verso in direzione della sua fine, quindi l’idea del materialismo storico, dello storicismo in particolare, della lotta di classe, della critica dell’economia politica e della corrispondente ed eterna bufala della critica dell’ideologia, fa parte integrante, camuffata,  addirittura dei programmi scolastici italiani. Lo si legge tra le righe dei libri di testo di storia e di filosofia e spesso anche tra le mezze righe di quelli di fisica e di scienze. Vorrei ricordare, di passaggio, che la tendenza a educare e “massificare la classe operaia” è stato uno dei cardini portanti per decenni della cultura materialista e progressista e molti dei mali di cui soffre il Paese oggi ne sono l’effetto tangibile. Ma di tutto questo ne riparleremo più avanti.

Tornando all’anima, personalmente ci chiediamo ancora: come si può pensare che le due Verità, anima si, anima no, coesistano addirittura in una sola forza politica che ne costituirebbe la perfetta sintesi?

Chi pensa beatamente che l’anima esista e milita naturalmente tra i cosiddetti democratici, qualora dovesse mandare i propri figli nella scuola pubblica/massificata italiana, voluta ed eterodiretta dalla cultura laica dominante, si ritroverebbe i figli, vestiti come minimo da palestinesi, pronti a sputare sul crocifisso appeso nell’aula, con tutto ciò che questo comporta dal punto di vista ideologico e normativo nel nostro Stato confessionale; al contrario chi pensa invece che l’anima non esista, essendo già palestinese di suo, ovviamente sarebbe contento di vedere i propri figli bruciare anche le bandiere di Israele (azione che per i progressisti non rientra nella categoria del razzismo).

Naturalmente il nostro è un modo banale di rappresentare le cose che farà indignare i ben pensanti, ma molto utile per far capire con una semplice metafora che cosa intendiamo dire quando affermiamo che esiste una sintesi contraddittoria in una medesima cultura politica dominante.

Se quindi qualcuno si chiedesse come mai nello stesso ambito militano quelli che pretendono solo di avere le scuole pubbliche a disposizione, magari senza crocifisso ma con “chador” (alunne) e “kefia” (alunni) obbligatori, e quelli che vorrebbero la parità delle scuole private naturalmente a pagamento e rigorosamente confessionali (oggi cattoliche con crocifisso, domani chi lo sa!), deve far riferimento alla questione dell’anima che convive nella contraddizione democratica.

Ma dove ha origine la questione dell’anima, perlomeno nella cultura occidentale?

Trattandosi in questo caso di un testo squisitamente divulgativo che, naturalmente, farà ancora una volta inorridire i benpensanti detentori di Verità, cercheremo di semplificare le cose in modo da renderle leggibili. Ovviamente non possiamo semplicemente cinguettare, così come si fa oggi, per far leggere le persone che non hanno alcuna voglia di farlo, ma tenteremo di non comportarci come quelli che non fanno capire nulla a nessuno (gli intellettuali organici), scrivendo migliaia di righe, spesso superflue, in linguaggio naturalmente criptico (in genere questi ultimi, in Italia, si fanno chiamare anche Professori).

L’anima di fatto è un ‘ente’ che ha una lunga storia. La si trova descritta sia nella filosofia pagana, sia in ambito cristiano. Ma sia per i pagani che per i cristiani l’anima si unisce al corpo alla nascita di ogni essere umano. Anima e corpo sono quindi due entità distinte: la prima siderea e la seconda materiale, oggi diremmo in realtà: biologica. L’anima sopravviverebbe dunque al corpo che, cessa naturalmente di esistere alla morte dell’essere umano. L’anima farebbe quindi ritorno nel luogo di origine, anche se per alcuni potrebbe reincarnarsi, qualora le sue condizioni evolutive lo richiedessero.

Capisco che qualche benpensante stia già sorridendo con grande sarcasmo. Ma ricordo ai benpensanti che questa idea, sia pur rielaborata e venduta con grande coreografia, fa ancora parte dei dogmi delle religioni rivelate che informano oggi le scuole del Regno. Quindi non farei tanto lo spiritoso al posto loro, a meno di non voler essere scomunicato a Divinis anche dai loro amici mussulmani (fanatici) che di solito non perdonano facilmente gli infedeli.

La questione dell’anima dunque risale addirittura alla medicina di Empedocle e la teoria della comunicazione anima corpo è alquanto complessa. Le due entità, a quanto pare, non comunicherebbero direttamente dato che usano due linguaggi incomprensibili l’uno all’altro. Per consentire alle due entità di comunicare facilmente, ci sarebbe una terza entità fatta di “pulviscolo stellare” e quindi materia talmente sottile che rasenta il corpo ma è quasi anima. Tale entità denominata “spirito sidereo” o “senso interno” è stata considerata sin dopo il Rinascimento l’interfaccia a specchio che traduceva quanto recepito dai sensi in immagini comprensibili all’anima e viceversa. Le immagini comprensibili dall’anima venivano chiamati “fantasmi” e tutto quanto percepito dal corpo doveva tradursi in “fantasma” onde essere compreso dalla stessa anima. Viceversa ciò che veniva trasmesso dall’anima al corpo doveva essere trasformato dal senso interno in percezione comprensibile agli altri sensi. Le anime, nella filosofia più evoluta, avevano inoltre la capacità di comunicare tra anime diverse, aprendo la strada a quella che diventerà più tardi la scienza del Rinascimento: la Magia, scienza che subì i più violenti attacchi dalla religione cristiana riformata e dalla Santa Inquisizione cattolica. Non si dimentichi mai che Galileo Galilei stilava gli oroscopi per i potenti e Newton si dilettava principalmente e di nascosto con l’alchimia per paura che qualche benpensante lo venisse a sapere. Ma questa è una storia piuttosto complicata che raggiunge l’apice con la condanna al rogo di Giordano Bruno da parte della solita Santa Inquisizione, messa a punto dalla Compagnia di Gesù naturalmente, i cui eredi oggi ci impongono di porgere l’altra guancia.