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Facciamo qualche esempio banale per capirci meglio.

Il Paese non fa più figli?
La risposta tipica delle sinistre presunzione è la seguente: "il fatto ha una sola causa, gli italiani sono degli egoisti!"
I giovani scappano all’estero?
Un secondo dato di fatto: "i giovani laureati sono solo degli ingrati!"
I pensionati si trasferiscono la loro residenza in Portogallo o nei Paesi dell’Est Europa?
Un terzo dato di fatto che fa dire agli infallibili detentori di Verità: "li puniremo fiscalmente!"
I cittadini italiani evadono le tasse?
Un quarto dato di fatto la cui causa sono soltanto i ricchi imprenditori ed i perversi lavoratori autonomi: "non c’è lavoratore salariato o povero disoccupato che possa evadere!".

Come si può notare le risposte sono piuttosto superficiali ed al limite delle più tediose banalità da bar, ma derivano, secondo i detentori di Verità, da impeccabili analisi sociologiche/‘scientifiche’ svolte dai più sinistri scienziati sociali (non ne esistono di destra) in anni di lunga militanza nell'esercizio delle sovrastrutture di marxiana memoria (lo so è difficile da capire ma vi assicuro che lo spiegherò).

A proposito del lavoro, pur esaltando con grande enfasi il valore dell’Articolo 1 della Costituzione italiana, i materialisti/progressisti si dimenticano sempre di dire che, certo, per loro “la Repubblica è fondata sul lavoro”, ma - sempre e solo per loro - su quello dipendente e salariato, perché il lavoro autonomo non salariato, non ha alcun reale diritto di cittadinanza nella cultura italiana, dato che, per ammissione degli stessi progressisti materialisti, quest’ultimo è semplicemente lavoro “parassitario”. E ciò che hanno fatto per decenni con la famosa "massificazione della classe operaia" è stato l'estremo tentativo di distruggerlo. Mai che qualcun altro incalzi questa strumentale dottrina del lavoro in punta di fioretto, onde stabilire una volta per tutte qual’è il vero motivo per cui chi ha il privilegio di lavorare come dipendente o vivere nella finta indigenza può comunque rubare e perciò evadere quanto e forse più del lavoratore autonomo.

Per semplificare diremo allora che la nostra giovane nazione, uscita perdente e martoriata da una devastante guerra fratricida, si è trovata, non certo per caso, al di qua del muro di Berlino, benché, per ideologia dominante, fosse ormai ben al di là di quell’orrendo muro della presunzione.

Quali figli adottivi della Kultur germanica post hegeliana infatti, i detentori di Verità nostrani hanno sempre avuto una fascinazione ideologica per i rigidissimi cugini teutonici che, di fatto, ci hanno sempre portato alla rovina.

Per mantenere vivo il loro insalubre armamentario ideologico, dapprima reazionario ed autoritario e quindi solo apparentemente progressista e solidarista, i detentori di Verità sono arrivati al punto di realizzare il più grande compromesso tra il Diavolo e la nostrana Acqua Santa, ovvero tra le forze materialiste e quelle spiritualiste cattoliche che, dopo decenni di egemonia culturale, hanno garantito alle giovani generazioni odierne quel futuro che tutti noi conosciamo: un Paese che non fa più figli o, per dirla con gergo progressista, che non si riproduce più, con la scusante naturalmente che la colpa è sempre degli altri (vedasi il becero capitalismo occidentale col suo armamentario di egoismo).

Ora, se tu forza politica ti impegni innanzitutto per combattere e quindi abbattere prima “l’ideologia borghese” col suo principio di individualismo e l’intera “formazione sociale borghese” poi, è naturale che il tuo scopo sia quello di distruggere qualcosa. Non ci piove! Se cominci poi col gridare per anni nelle piazze: “Abbasso la meritocrazia!” per affermare che siamo tutti uguali, non ti puoi stupire se dopo qualche decennio i tuoi laureati migliori scappano per andare a risiedere nei Paesi veramente liberali, dove vige la meritocrazia e non la parentocrazia partitocratica universitaria italiota o il sistema corporativo catto-fascista, rimodernato con un semplice restiling progressista (sono proprio i progressisti che governano le corporazioni ed i numerosi Ordini e Collegi professionali, ovvero tutti gli altri oligopoli di Regime che bloccano qualunque libertà di azione nel Paese).

La speranza nel futuro delle nostre giovani generazioni ormai in via di estinzione è infatti ormai vicina alla morte, dato che la motivazione individuale in Patria si è dissolta nel nulla progressista, a causa di uno Stato Padrone, parentocratico e partitocratico, che predica bene e razzola naturalmente molto, ma molto male. Un Paese il nostro che, col suo apparente solidarismo, accoglie gli immigrati più poveri che scappano dai loro Paesi di origine, per gli stessi motivi per i quali i propri giovani scappano ora dall’Italia.

Ci si chiede allora: come è stato possibile che due visioni del mondo a tal punto antitetiche si siano potute alleare nel solco di un’unica idea di Stato, auto definitosi impropriamente "democratico" e “liberale”? Ufficialmente rimane un vero “mistero buffo”, per dirla con lo scomparso Premio Nobel della letteratura, dato che nella realtà esistono altre e diverse Ragion di Stato che giustificano questo mortifero aborto culturale che caratterizza ancora oggi la nostra “formazione sociale” progressista e solo mediaticamente solidarista.