Proviamo innanzitutto ad osservare la nostra condizione umana da lontano...

 

By NASA/Apollo 17 crew;

taken by either Harrison Schmitt or Ron Evans

https://web.archive.org/web/20160112123725/http://grin.hq.nasa.gov/ABSTRACTS/GPN-2000-001138.html (image link);

see also https://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_329.html,

Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43894484

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È indiscutibile che l’umanità viva su una 'palla deforme' ed inquinata che gira attorno ad un 'pallone di fuoco' che ha il destino segnato.

Se questo lo affermano gli scienziati, noi occidentali siamo costretti a crederci, onde evitare di incorrere nel rogo della Santa Inquisizione Razionalista.

 

Di HeNRyKus - Opera propria, Pubblico dominio,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4258623

 

Animazione del geoide ottenuto grazie alle misurazioni dei satelliti GRACE.

 

Sintetizzando, potremmo anche dire che l’umanità vive in uno splendido carcere di massima in-sicurezza ambientale (ce lo dice oggi anche la piccola Greta) dal quale non potrà mai evadere.

Ma la piccola Greta e le sue giovani comparse dimenticano di dire che il carcere è destinato a collassare definitivamente, in un futuro non immediato ma certo, quando il pallone di fuoco entrerà in crisi.

Destino francamente impietoso e privo di speranza per l’umanità...memento mori.

Gli amici della piccola Greta non devono mai dimenticare inoltre che quei meravigliosi e romantici tramonti di arancio/rubino che tutti noi contempliamo da generazioni sono il risultato di una Atmosfera decisamente inquinata...frutto del famoso effetto serra.

E senza effetto serra, non ci sarebbe alcuna vita sulla terra...

 “Sunset #15” thanks to MALIZ ONG - Image under Public Domain license.


E benché gli scienziati occidentali si illudano di poterci rallegrare, dicendoci che, inquinando Marte, saremo in grado di sopravvivere un po’ di più nel sistema solare, abboccare alle loro favole fantascientifiche sarebbe ridicolo, qualora non fosse già economicamente folle. Assecondare le politiche del ‘salto della quaglia’ su Marte solo per sopravvivere un po’ più a lungo nel sistema solare sarebbe quindi una bufala (fake news). Ma come si può immaginare, non è la sopravvivenza dell’umanità nel sistema solare il vero motivo per il quale si lavora al salto su Marte.

 

The topographic map of Mars
By Henrik Hargitai - Own work, CC BY-SA 4.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=86161190

Tuttavia, gli scienziati occidentali si devono mostrare sempre ottimisti e fiduciosi nel progresso lineare, materialistico e tecnologico dell’umanità che solo loro conoscono e, grazie al quale, fanno ancora oggi affari d’oro. Questi scienziati sanno bene che la loro propaganda serve a far abboccare all’amo la preda: la stragrande maggioranza degli esseri umani. Facendo  infatti credere loro che, seguendo la scienza, diventeranno come i più famosi personaggi di Star Trek, gli scienziati possono continuare a giocare ai bambini intelligenti. Comprensibile! Se non facessero così, da dove mai prenderebbero i miliardi (di dollari) indispensabili ai loro folli esperimenti ludici?

 

By NASA/JPL-Caltech
http://www.nasa.gov/mission_pages/msl/multimedia/pia14760.html,
Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23015580

Ma, si sa che le frottole e le manipolazioni di massa sono tipiche di questo mondo ed anche quando si ammantano di un’aura tecno-scientifica le frottole rimangono pur sempre frottole, nonostante le acrobatiche manipolazioni dei sapienti di turno che le mettono in campo.

Una domanda sorge però spontanea: se veramente noi umani siamo il prodotto del caso, come affermava a suo tempo Jacques Monod; se l’anima non esiste e se non appaiono all’orizzonte nuovi mondi capaci di accoglierci senza bombole di ossigeno, a che pro agitarsi tanto?

Se siamo solo uno scherzo della natura, faremmo bene a smettere di pensare di essere qualcos’altro.

Favoleggiare sui destini fantascientifici che ci permetterebbero di piegare lo Spazio per raggiungere un nuovo Eden, peraltro non ancora individuato, è uno sport bizzarro. Impiegando infatti le ingenti somme necessarie all’affannosa ricerca del nuovo Eden, stiamo non solo deprimendo l’umanità ma anche distruggendo l’unica ‘navicella spaziale’ di cui disponiamo per sopravvivere. E poi: perché mai bisognerebbe salvare l’umanità, ovvero una casualità universale unica che non ha né capo, né coda, quando grazie alla ragione, la scienza e la modernità abbiamo semi-distrutto la sola navicella sulla quale l’umanità può esistere? Se non c’è niente che ci precede ed il nulla che ci aspetta, a che pro agitarsi tanto? Che l'essere umano viva e lasciando vivere il Pianeta e gli altri esseri umani!

 

If spacetime can bend stretch-and-ripple-could-there-be-a-possible-tear-in-spacetime
https://www.quora.com/If-spacetime-can-bend-stretch-and-ripple-could-there-be-a-possible-tear-in-spacetime


Una mente ragionevole direbbe: “...tenete in ordine la navicella che avete a disposizione, fate le pulizie e la manutenzione a dovere e divertitevi per quanto potete con quello che avete a disposizione! Ormai avete scoperto che dopo di voi non ci sarà più nulla!”.

Se la scienza quantitativa, figlia di una santa ed ormai irragionevole ragione, ci ha portato alla consapevolezza di essere uno scherzo della natura, non è che magari il carcere evocato in precedenza sia semplicemente il luogo dove una gabbia di matti che si prende esageratamente sul serio si trova rinchiusa?

 

O no?

 

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