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Vediamo allora da dove ha origine il contrasto tra le due Verità.

Partiamo dai fondamentali.

Secondo l’intellettuale laico, storicista e materialista, che chiameremo Papa laico: “l'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.”.

Al contrario, per il teologo per antonomasia, che di fatto è ancora oggi Papa emerito: “l'uomo non è il prodotto casuale dell'evoluzione” anche perché: “se l'uomo fosse soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione in qualche posto al margine dell'universo, allora la sua vita sarebbe priva di senso o addirittura un disturbo della natura. Invece no: la Ragione è all'inizio, la Ragione creatrice, divina.”.

Siamo o non siamo di fronte a due Verità distinte, due filosofie prime che si appellano alla Ragione o che appellandosi alla Ragione si contraddicono?

Noi crediamo proprio che si contraddicano.

Eppure la cultura materialista autodefinitasi progressista e quella cattolica autodefinitasi liberal democratica, pacifista e quindi progressista vanno a braccetto da lungo tempo, malgrado il contrasto sui princìpi primi. Dunque la Verità del Papa laico, che i progressisti presumono evidentemente incontrovertibile, non coincide affatto con quella del Papa cattolico che gli stessi progressisti ritengono evidentemente incontrovertibile, tutto questo quanto meno per quanto riguarda i principi primi.

Chi ha ragione dunque?

Possiamo ragionevolmente accettare che una Verità considerata incontrovertibile non sia unica?

Certamente no, a meno di non essere ipocriti oppure seriamente relativisti. Ma come è noto il Papa emerito, teologo cattolico, non è relativista, visto che condanna con grande enfasi il relativismo. Ma, a ben vedere, neanche i materialisti sono relativisti perché, altrimenti, accetterebbero l’altrui pensiero come legittimo, cosa che non è nelle loro corde “rivoluzionarie”.

Perlomeno sui principi primi dunque, la convivenza delle antitesi è un fatto acclarato.

Verità secondo “scienza”, la prima, e Verità “rivelata”, la seconda, rappresentano due alternative sul terreno della cosiddetta conoscenza delle origini dell’Universo, della vita e del loro futuro. Unica via verso liberazione dal bisogno, quella materialista e progressista annuncia il suo Paradiso in terra con la fine del Capitalismo, la fine della Storia e la liberazione dell’umanità dalla schiavitù; mentre, con la liberazione definitiva dal peccato, quella spiritualista e progressista annuncia la Salvezza dell’Umanità con l’accesso alla Vita Eterna ma solo alla fine del Mondo.

Ora, quando due alleati pretendono di detenere ciascuno una incontrovertibile Verità, non fanno che smentire il fatto che possa esistere una Verità assoluta dalla loro unione. Se quindi questa convivenza tra due Verità esiste all’interno di una singola forza politico/culturale dominante come accade in EuRoma, delle due l’una: o è il frutto di una sostanziale ipocrisia, oppure è semplicemente strumentale al mantenimento dell’egemonia politica ed ideologica sui cittadini.

Perché mai infatti, visto il dualismo sui principi primi, non si dovrebbe convenire apertamente sul fatto che non è possibile stabilire una Verità assoluta e definitiva? Che senso ha continuare ancora a giocare a nascondino, quando ormai è palese la convivenza in una stessa forza politica di una doppia Verità?

La storia umana purtroppo ci insegna che le sinistre presunzioni della nostra specie sono un fatto niente affatto superato e che esistono molte fedi, sia pur di diversa origine e tipo, che arrivano in alcune regioni della terra ad essere tanto potenti da non riconoscere neanche il diritto di altre e diverse fedi di esistere (dichiarare infedele chi non è mussulmano ad esempio è una di queste). Lo dimostrano le storiche e sanguinose guerre di religione, ma non solo. Purtroppo non solo la fede religiosa che lapida oggi le donne o ha arso vivo nel passato chi non era allineato al pensiero della Chiesa era fanatica e violenta. Ma anche la fede nella Ragione e quindi nella Scienza che ha mietuto vittime e, come si sa, quando lasciata pascolare per proprio conto, senza un briciolo di contraddittorio, può diventare altrettanto fanatica e violenta.

Se il presente è dunque socialmente immaturo e non ancora “libero dal bisogno”, così come affermano i progressisti materialisti, anche a duemila anni dalla nascita del Cristo risorto, significa che la religione cattolica potrebbe essere realmente “l’oppio dei popoli” che non ha permesso all’umanità di liberarsi dal bisogno. Se non e dunque la religione e non sono i cristiani d’occidente diventati poi cattolici a conoscere la Verità, chi può dire di conoscerla? Possiamo a questo punto accettare che una nuova sinistra presunzione di alcuni esseri umani ci cacci ancora una volta nel solito mortifero vicolo cieco di un annunciato mondo liberato che, di certo, non arriverà mai? Che cosa vuole dire che siamo nati per caso? Forse significa contraddittoriamente che, sotto sotto, ha ragione il Papa teologo, quando afferma che la vita degli esseri umani in quel caso sarebbe priva di senso?

Ma è noto che secondo i progressisti materialisti bisogna sempre prendere le distanze dalle credenze illusorie, dai miti e dai riti arcaici per aprirsi alla vera ed unica conoscenza che solo la Ragione (materialista) può garantire.

Quindi, a questo punto, dovremmo ammettere senza alcun indugio che il nostro mondo è nato per caso e tutto ciò che si fa è destinato ad essere privo di senso, così come ragionevolmente ha rilevato il Papa emerito cattolico. Se questa è dunque la Verità, ovvero l’unico principio primo ammesso dalla Ragione materialista e progressista, quale motivazione potranno mai avere le giovani generazioni se, grazie a questo stesso principio primo, l’immaginazione umana si riduce al nulla, vista la nuova visione dell’Universo considerato come uno scherzo della natura, o meglio come il frutto acerbo di una “scoreggia universale”, così come dichiarato da un’eminente astronoma laica scomparsa di recente e santificata dalla cultura materialista e progressista?

In un universo nato per caso e destinato ad estinguersi come oggi sappiamo molto bene, là dove la stella del sistema solare è destinata prima o poi ad esplodere come tutte le altre, trasformandosi in nana bianca prima e una gigante rossa poi e quindi in buco nero o quant’altro di vagamente demoniaco si possa immaginare da non progressisti a discapito delle sinistre presunzioni, quale dovrebbe essere al fondo della Storia questa presunta liberazione dell’umanità dallo sfruttamento e dalla miseria? La Morte?

Ed ecco che i materialisti, i progressisti, involontariamente, ci riportano alla Verità rivelata che, con la fine del Mondo creato a Dio e la salvezza delle anime, centrerebbe meglio il bersaglio rispetto ad un’improbabile futura libertà dal bisogno di matrice materialista e progressista per cui l’anima, di fatto, non esiste.