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Dio è morto!

Friedrich Nietzsche (1844-1900)

Tuttavia, prima di proseguire il nostro rapido viaggio in ordine cronologico, dobbiamo fare obbligatoriamente un salto in avanti di quasi 2000 anni per approdare momentaneamente a quel: “Dio è morto!” di Friedrich Nietzsche, chiarito più tardi da Martin Heidegger, entrambe com’è noto filosofi tedeschi.
Come suggerisce Heidegger, il messaggio di Nietzsche trasforma il nichilismo nel destino della storia dell’Occidente. E citando uno scomodo storico delle idee morto ammazzato a 42 anni per motivi non meglio chiariti, diremo che: “...Questa forza trascinante dell’Occidente su tutti i popoli che esistono oggi sulla terra rappresenta, come osservava Heidegger, la sua seconda caratteristica essenziale. Onde si può ormai affermare che, in effetti, il nichilismo rappresenta il destino dell’Occidente e dei popoli che penetrano nella sua sfera di influenza, cioè il destino dell’umanità nel suo intero...”.

Martin Heidegger (1889-1976)

Facciamo però notare che l’affermazione “Dio è morto” in realtà intende significare che tutta la metafisica è morta. Un’elaborazione che trova le sue radici in Germania già con Kant, la cui “Critica della ragion pura” viene per questo motivo messa addirittura all’Indice dalla Chiesa cattolica romana.

E, a questo punto, cominciano a cascare parecchi ‘asini’ perché, a differenza di quanto la nostra cultura romana dominante ci insegna, anche il nostro più recente “custode dell’essereEmanuele Severino, spentosi a Gennaio del 2020 e definito in un articolo del quotidiano La Stampa del 22 Gennaio 2020uno dei più celebri filosofi italiani che ha speso una vita contro il nichilismo in difesa della metafisica delle origini” è stato costretto nel 2001 a pubblicare un libro dal titolo: “Il mio scontro con la Chiesa”, per via delle vicende che, come scrisse lo stesso Severino: “dal 1961 al 1970 hanno condotto la Chiesa cattolica a dichiarare ufficialmente l’opposizione tra il mio pensiero filosofico e il cristianesimo”. Prosegue ancora Severino: “Era inevitabile che ciò accadesse; i miei scritti, già allora, non solo mettevano in discussione il cristianesimo, ma mostravano la sua appartenenza all’alienazione essenziale in cui cresce la storia dell’Occidente. Mostravano che il cristianesimo appartiene alla storia del nichilismo – nel suo significato determinato ed essenziale che questa parola assume nei miei scritti e che differisce radicalmente da ogni significato che tale parola presenta nella cultura degli ultimi due secoli.”.

Emanule Severino (1929-2020)

Immaginate ora questo quadretto: i filosofi europei della fine dell’Ottocento e dei primi del Novecento dipingono il cristianesimo come appartenente alla storia del nichilismo, dicendoci addirittura che il nichilismo rappresenta il destino dell’Occidente e dei popoli che penetrano nella sua sfera di influenza, cioè il destino dell’umanità nel suo intero. Ed immaginate a questo punto la Chiesa cattolica che non riesce a farsene una ragione e mette all’Indice tutto ciò che può nuocerle. Logicamente, per gli eredi della cultura cattolica romana la situazione sarebbe dovuta diventare perlomeno fonte di riflessione pubblica rispetto al verbo diffuso pubblicamente per 2000 anni, anche perché non si trattava di parole al vento uscite dalla penna di personaggi niente affatto eruditi. Ebbene, niente di tutto questo è accaduto ed è bastato semplicemente fare finta che si trattasse di semplici fake news (oggi le si chiamerebbero così) per mettere all’Indice (Link in italiano) tutto ciò che non era coerente con il Verbo ecclesiastico.