Parliamoci chiaro...

 

In occidente siamo arrivati al capolinea di un’era.

L’era è quella della cosiddetta “scienza” quantitativa che a partire dalla fine del ‘500 ha lentamente spazzato via tutto ciò che la psiche umana più profonda ci comunicava e ancora ci comunica dopo secoli.

L’umanità sta veramente male checché se ne dica, soprattutto quando finge di star bene. Perché, si sa, in questo mondo artificiale, bisogna fingere quotidianamente di star bene per sopravvivere.

Ed ecco allora che il messaggio è quello della pubblicità felice, dove tutto deve apparire paradisiaco. “Compra e sarai felice!” è il messaggio.

Si tratta dell’americanizzazione del benessere: “whatever it takes!”, ovvero costi quel che costi! Come direbbe il nostro ultimo curatore fallimentare.

La televisione, che in ogni suo canale trasmette questo continuo messaggio che fa vomitare chiunque abbia un minimo di coscienza, è la rappresentazione plastica della finzione occidentale che ormai non funziona più.

Ciò nonostante, ossessivamente, questa prima e perversa scatola di propaganda, continua a rappresentare il benessere occidentale, contrapponendolo ossessivamente alla miseria di chi occidentale non è. Tutto questo lo fa a spese di un’umanità assopita, che ingoia il Verbo che agisce sulla sua psiche più profonda, solo per cercare di mantenere in piedi un Sistema destinato al più totale fallimento.

Nell’era della propaganda H24 del benessere imposto sui braccialetti elettronici di controllo che sono gli smartphone o le più pallose smartTV, destinate evidentemente solo all’esaurimento nervoso, dopo l’innesco nevrotico dell’ennesimo conflitto mondiale nel cuore dell’Europa, è necessario un enorme cambio di passo culturale, che spazzi via la meccanizzazione dell’umanità, che trova le sue origini nelle più perverse persecuzioni nate alla fine del ‘500, dopo l’avvento dell’ultima Santa Inquisizione che ha fatto seguito alle invettive di Lutero e Calvino.

Se questa trasformazione non avverrà, il destino dell’umanità occidentale sarà infausto, perché troppi esseri umani saranno destinati a scomparire, per volere di una classe di invasati, che agisce meccanicamente per puro tornaconto di casta, sperando di sopravvivere da sola, o magari in compagnia di sottomessi Robot subumani, grazie alle fantascientifiche minchiate contenute nel Grande Reset.

Quando una élite arriva infatti al punto di dover evocare un Grande Reset per sopravvivere, arrivando a scatenare pandemie e nuove guerre mondiali, significa che sa molto bene di essere arrivata al capolinea. Ed è per questo che tenta inutilmente il tutto per tutto, per salvare se stessa: “whatever it takes!”.

Ma vorrei esser chiaro: al momento non esiste alternativa e, chiunque pensi di proporci, filosoficamente parlando, minestroni politici riscaldati è bene che venga lasciato parlare da solo in quegli spazi narcisistici di personalità, che gli fanno immaginare di essere ciò che in realtà non potrà mai essere: un profeta.

Sia quindi dalla parte dei cosiddetti vincenti che da quella di chi pare opporsi ai cosiddetti vincenti, si sono infiltrati troppi opportunisti e carrieristi che, utilizzando le medesime tecniche di comunicazione di massa per fare proseliti, tentano di imporre la propria egemonia culturale con le stesse regole del “nemico”.

Il caso del Movimento della "scatoletta di tonno" ha fatto ormai scuola in Italia.

E come si comprende oggi, si è trattato di un Grande Bluff.