Il curatore fallimentare

Come si vede, basta fare un giretto sulle immagini di google...per avere l'imbarazzo della scelta

Come si comprende dall'immagine precedente, tratta da Google, in tanti hanno scritto a proposito del presunto fallimento del Bel Paese.

E in tanti hanno annunciato l'avvento di un curatore fallimentare della Provvidenza, come si evince dall'immagine che segue tratta da un articolo del 2012.

Il prof. monti curatore fallimentare. altro che risanamento del paese

Professore universitario della Bocconi di Milano, già bocconiano di ferro, nonché Preside della medesima facoltà ben educato preventivamente presso i Gesuiti, Mario Monti ha incarnato nell'immaginario collettivo la figura del più autorevole "inviato da Dio in terra", per Bruxelles naturalmente, al quale l'Unione Europea - del famoso busto del Conte Kalergi - aveva affidato in prima battuta il compito, grato ai referenti di Kalergi, di punire il popolo italiano per il suo "fideistico" sperpero di denaro, che non è mai andato giù soprattutto al Nord Europa, fin dai tempi di Martin Lutero e Giovanni Calvino.

Ma l'intervento del Professore milanese che ha imposto lacrime (vedi la Fornero) e sangue (vedi gli esodati) più per far arricchire chi quelle lacrime e quel sangue reclamava, non è stato sufficiente per garantire ai rigoristi protestanti del Nord Europa ma soprattutto ai cattolici più oltranzisti ed usurai, il fallimento definitivo del popolino italiano, con conseguente esproprio dei beni privati e personali, quali la casa di proprietà e/o i risparmi molto ben occultati che quello stesso popolino operoso usa da sempre per impedire allo Stato Fide, un po' troppo ladrone e cialtrone, sempre dedito alle ingiustizie fiscali e giudiziali (la famosa Santa Inquisizione mai sciolta) di far lucrare indebitamente i più abbienti e i più potenti sulla pelle dei sudditti.

C'è voluta quindi una pandemia ben progettata, pianificata, programmata e quindi maldestramente realizzata, immediatamente dopo la simulazione del World Economy Forum (quello del famoso Grande Reset occidentale), della Fondazione Bill e Melinda Gates e della Johns Hopkins University (quella del famoso cruscotto pandemico), per nominare il nuovo e definitivo ragioniere bancario quale curatore fallimentare per il Bel Paese, uomo autorevole quale Presidente della Banca Centrale Europea, anche lui ben educato dai Gesuiti, subito dopo l'assurda parentesi dell'autonominatosi "avvocato del popolo" che più che un avvocato del popolo è parso essere l'avvocato baciapile al servizio della fede e della contessina, nipotina di Norimberga, che chiedeva il voto dei pentastellati, onde essere eletta con pochi voti di scarto a Presidente della Commissione europea.

Immagine tratta dall'articolo: "Una speranza di sopravvivenza, Mario Draghi"

Eccoci quindi arrivare ai nostri giorni di pandemie e di guerre, tutte al plurale (parola di Mario Draghi: "ci saranno nuove pandemie!"), durante le quali il Bel Paese si è prestato a fare da servitorello muto del Grande Reset mondiale - meglio sarebbe dire occidentale - voluto dagli ultra miliardari che "orientano" oggi sia la geopolitica, che le conseguenti pratiche demografiche a suon di trucchi, imbrogli ed inganni, spacciati per democratiche verità assolute dai media mainstream di Regime.

Le fandonie che siamo stati costretti ad ascoltare in tempo di "pace" pandemica e siamo costretti a sentire oggi, in tempo di guerra pseudo cirillica, ci fanno capire come il potere occidentale di pochi miliardari sia terrorizzato dalla perdita del controllo, ovvero del potere di condizionare il mondo. Questo potere costituito da pochi burattinai fa quindi di tutto per mandare, in tutti i sensi, i suoi burattini, ovvero gli uomini meglio addestrati alle pratiche della più totale mancanza di empatia - nel senso quindi dei peggiori individui per la sopravvivenza dei popoli - a spemere il limone succoso che proviene dal lavoro mortificato dei più piccoli imprenditori nostrani, ovvero di tutto lo spremibile dal quel popolo ormai affamato ed affranto da secoli di fede fanatica. Quella stessa fede che, ideologicamente, predica continuamente la bontà e la caritas, grazie ai soldi ed al lavoro di quel popolino sempre usurato e peggio pagato dell'Europa occidentale.

Palese quindi che l'ultimo curatore fallimentare ritratto nella precedente immagine - dopo quest'ultimo non c'è più nessuno da incaricare a meno che non si investa del potere temporale il Gesuita in persona - tenti il tutto per tutto per mandare in fallimento il popolo dei più ingegnosi italiani, che non sono mai stati né prima, né soprattutto dopo l'avvento della Repubblica Fide, storicamente un popolo sovrano.