Vi ricordate l'analisi costi/benefici arrivata come una "manna dal cielo" a proposito della TAV col primo governo giallo-verde?

Siccome un po' di satira non guasta mai..."Su conti su baroni e s'autista" oggi ci propongono un altro "inedito": il CRONOPROGRAMMA per un nuovo contratto di governo.

 Su conti su baroni e s'autista Su conti su baroni e s'autista...

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Sembra ormai dimenticata la famosa barzelletta dell'analisi costi-benefici che parve ai più una grande trovata per fermare la TAV, a dimostrazione dell'enorme capacità tecnica degli eletti del M5S.

Per molti concittadini la "scoperta" dell'analisi costi-benefici apparve infatti una geniale novità.

Ingnari del fatto che la cost-benefit analysis detta anche CBA (ACB in italiano) fosse una trovata degli anni '30 del secolo scorso, la "scoperta" grillina fece escalmare ai meno informati: "Bravi...ben fatto...finalmente persone competenti al governo!". Nessuna crititca nel merito.

Questi concittadini entusisati non avevano purtroppo alcuna idea riguardo alla CBA con riferimento alla TAV, acronimo che per molti non aveva alcun significato e che di fatto richiamava il Treno ad Alta Velocità sulla tratta Torino-Lione che ancora manca all'appello del progetto europeo di connessione ferroviaria veloce. Se preferite, la TAV S.p.A., ovvero l'azienda del gruppo Ferrovie dello Stato, che dovrebbe realizzare, su rotaia, la definitiva connessione di tutto lo Stivale al resto d'Europa alla velocità di circa 300 Km/h.

 

TAV
TAV Europa

 

Tuttavia, nel bel mezzo di un casino infernale, che naturalmente fa sempre seguito alle decisioni imposte dall'alto nel Bel Paese, ecco la prima trovata che avrebbe dovuto fermare la realizzazione della tratta Torino-Lione: "... e che si compia l'analisi costi/benefici!".

Com'è noto agli addetti ai lavori, l'analisi costi-benefici è una metodologia ragionieristica di calcolo economico che riporta tutto al Dio denaro, la quale avrebbe dovuto dimostrare l'irragionevolezza di quel progetto ormai già finanziato e messo in cantiere da tempo.

Il risultato finale della rigida opposizione alla TAV, che di fatto ha contribuito a portare dei novellini al governo del Bel Paese, fu quindi un'analisi economica sostanzialmente inutile, incapace com'era di dimostrare le ragioni di una così forte opposizione locale al progetto ferroviario dell'Unione Europea.

Oggi si può affermare che chi ha proposto l'analisi costi-benefici ha sbagliato, dato che non era certamente la metodologia che si sarebbe dovuta adoperare nel caso di un progetto già finanziato e cantierato, che trovava una così forte e determinata opposizione locale.

Ma tant'è, "Osanna dall'alto dei Cieli...", tutti felici e contenti abbiamo fatto una spesa inutile per dimostrare che la realizzazione della TAV non si poteva più fermare con una semplice analisi costi-benefici.

"AMEN!" la TAV prosegue...

Memori di questa infelice esperienza, sentiamo oggi esclamare: "Sia fatto il CRONOPROGRAMMA!" senza che nessuno si azzardi a fiatare.

Giornalisti, intellettuali e presenzialisti di Regime non hanno sorriso o detto una sola parola sulla richiesta di CRONOPROGRAMMA da parte del M5S solo perché hanno il terrore che non si arrivi a "Su conti su baroni e s' autista" ter.

Ma se la trovata dell'analisi costi-benefici ha dimostrato i limiti di chi l'ha proposta, questa del CRONOPROGRAMMA è veramente una cosa che non si può sentire. Ma che cosa si dovrebbe cronoprogrammare, cari intelletuali di Regime, se non si sa neanche che cosa si potrà fare?

Ve la immaginate la riforma della giustizia in Italia che viene cronoprogrammata oggi per fare un preliminare accordo di Governo in due giorni?

Purtroppo, nel Paese di Pulcinella non siamo in Svizzera e di fatto non si riesce a programmare neanche la realizzazione di una tenda per esterni sull'ingresso di un bar esposto al sole, figuriamoci se possiamo immaginare un cronoprogramma della riforma della giustizia, del fisco o della pubblica amministrazione, ovvero di tutto ciò che pretende l'Euroma (calvinista) per decidersi a mollare il malloppo che l'Europa Ursula avrebbe garantito a Roma ed al suo governo "Universale", solo a seguito degli incoffessabili accordi fatti sottobanco con gli eredi del compromesso storico.