DISUNIONE EUROPEA

 

L'immagine di copertina proviene da uno dei siti europei che riporta oggi la notizia dell'esortazione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a "riflettere" sulla vaccinazione obbligatoria per tutti gli europei.

Quale potrebbe essere il senso di questo nuovo intervento della Commissione sui vaccini anti Covid-19?

La von der Leyen, a quanto pare, su pressione della Germania (ricordiamo che la nobil donna è stata ministro in diversi governi presieduti da Angel Merkel fin dall'inizio dell'era della stessa Merkel), sembra voler sollecitare la riflessione, nel tentativo di rendere obbligatoria in tutta Europa la discriminazione contro chi non è stato ancora vaccinato da Big Pharma.

La Presidente dell'Unione europea lo ha quindi fatto ieri in modo piuttosto ambiguo e per fini non meglio identificabili. Le ragioni sanitarie a favore del'obbligo vaccinale, infatti, fanno acqua da tutte le parti e l'esortazione alla discussione del Parlamento europeo pare più incline a offrire un autorevole assist ai governi nazionali che vorrebbero imporre l'obbligo vaccinale senza conseguenze politiche. Questi ultimi hanno infatti il terrore di perdere il loro attuale consenso elettorale e, sottoposti come sono alle reazioni popolari contro quella che viene percepita ormai come una vera e propria tortura di massa, imposta con i peggiori trucchi ed i più subdoli mezzi di discriminazione da troppi governi europei, sembrano voler tentare la carta della Commissione europea, ovvero di chi non è stato sottoposto e non dipende dal voto popolare per mantenere la propria autorità.

La Commissione, in tutto questo fanatico tentativo di imporre l'omologazione vaccinale, ci ha già messo del suo con l'imposizione del famoso "Green Pass" edulcorato per i soli spostamenti all'interno del territorio dell'Unione e, grazie a questa prima opinabile iniziativa, alcuni governi fragili sono andati oltre per spingere alla vaccinazione il 100% della loro popolazione.

Partendo quindi dal greenpass europeo, questi governi traballanti e poco credibili hanno di fatto scatenato una ridda di condizionamenti aggiuntivi alla circolazione delle persone, giustificandola col terrore del contagio da Covid-19. E così, visto il pericolo che oggi corrono per via delle proteste, tentano la carta dell'Europa per coprirsi il fondo schiena chiedendo un obbligo vaccinale imposto da Bruxelles.

Stante il fatto quindi che la Commissione viene nominata e non eletta dai cittadini europei, vi è qualche ragionevole certezza che la cosa possa funzionare, benchè, vista la credibilità democratica di questa iniziativa discriminate (vedi il rispetto delle minoranze), quest'ultima potrebbe naufragare o provocare una più vasta protesta di livello europeo, che potrebbe avere conseguenze imprevedibili anche sull'Unione.

Le componenti più autorevoli della Commissione europea, come nel caso della Presidente Ursula von der Leyen, provengono infatti da famiglie altolocate della nobiltà europea. Il dubbio quindi che sia proprio l'entourage aristocratico europeo e quindi mondiale a voler trasformare il territorio europeo in un nuovo Sacro Romano Impero usando ad arte la scusa della pandemia è piuttosto forte. Prova ne siano i diversi testi mediaticamente ostracizzati al grido di "complottisti" che nel tempo hanno richiamato le origini ambigue della stessa Unione europea.

Il caso dell'attuale commissario europeo italiano Paolo Gentiloni, ad esempio, esponente del PD, già ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, nonché ex Presidente del Consiglio dei ministri in Italia, non fa che confermare l'idea che la nobiltà europea, più prossima al Vaticano, denominata in gergo Aristocrazia nera o Nobiltà nera, sia effettivamente ben rappresentata all'interno della Commissione europea, così come si può leggere sui libri cosiddetti complottisti. Tutte balle?

Ora questi strani casi relazionali non fanno che mettere in dubbio gli interessi della stessa Commissione che non è mai stata eletta da nessuno ma che, senza le opportune garanzie per i popoli europei, potrebbe effettivamente intrattenere con altri e diversi poteri e/o interessi privati relazioni per il perseguimento di fini molto diversi da quelli che i popoli europei si aspettano dall'Unione. Tutto ciò tende a far aumentare a dismisura i dubbi espressi proprio da chi viene ogni giorno tacciato di puro complottismo o eresia antivaccinale dai media mainstream di mezza europa pilotati da poteri non meglio identificati.

Se a tutto ciò aggiungiamo il fatto che sono stati espressi seri dubbi anche sui rapporti tra la presidenza della Commissione europea e l'Amministratore delegato (CEO) della Pfzier Albert Bourla, in merito ad alcuni messaggi misteriosamente scomparsi, ovvero sulle reali relazioni che Ursula von der Leyen ha intrattenuto col Dr. Burla premiato dalla stessa von der Leyen il 12 Novembre scorso all'Atlantic Council a Washington D.C., l'idea odierna di mettere all'ordine del giorno dell'Unione europea una "riflessione" sull'obbligo vaccinale, suona piuttosto imbarazzante e soprattutto poco convincente per chi ha qualche riserva sulla reale finalità di questo violento intervento normativo che un'Unione pilotata dall'esterno potrebbe imporre ai popoli europei.