Rettifica del regolamento (UE) 2021/953

 

 

Nell'odierna diretta su radioradio.it si è parlato dell'intervento del Capo dello Stato Sergio Mattarella presente alle Celebrazioni per i 660 anni dell'Università di Pavia.

Sono state fatte riascoltare alcune frasi registrate dette dal Presidente della Repubblica che evidentemente ammoniva chi ancora non intende vaccinarsi:

 

 Vessillo della Presidenza della Repubblica italiana

 

"Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione perché quell'invocazione" corrisponde a "mettere a rischio la salute altrui".

Parlando quindi della salute come bene pubblico il Capo dello Stato ha ammonito i cittadini: "alla responsabilità sociale e in questo periodo al dovere, morale e civico della vaccinazione. È lo strumento che in grande velocità la comunità scientifica ci ha consegnato per sconfiggere il virus e sta consentendo di superarne le conseguenze non solo di salute ma anche economiche e sociali".

 

Con riferimento alle affermazioni del Presidente Mattarella e con particolare riferimento a quella che definiva la vaccinazione "un dovere morale e civico", Fabio Duranti, che in quel momento colloquiava con Alessandro Meluzzi in collegamento, ha espresso con grande attenzione il proprio parere sulle parole del Capo dello Stato e quindi ha portato all'attenzione degli ascoltatori quanto già accaduto sul REGOLAMENTO (UE) 2021/953 del PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 14 giugno 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea L 211 del 15 giugno 2021.

Tale Regolamento, che ha un'importanza determinante con riferimento all'ammonimento di Mattarella, lo potete leggere alla pagina: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021R0953&from=IT. Si tratta della traduzione italiana ufficiale del testo originale della UE, che riporta una frase completamente errata rispetto a quanto effettivamente scritto in quello stesso regolamento all'articolo 36:


"È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per  motivi medici,  perché  non  rientrano  nel  gruppo  di  destinatari  per  cui  il  vaccino  anti  COVID-19  è  attualmente somministrato  o  consentito,  come  i  bambini,  o  perché  non  hanno  ancora  avuto  l'opportunità  di  essere  vaccinate. Pertanto  il  possesso  di  un  certificato  di  vaccinazione,  o  di  un  certificato  di  vaccinazione  che  attesti  l'uso  di  uno specifico  vaccino  anti  COVID-19,  non  dovrebbe  costituire  una  condizione  preliminare  per  l'esercizio  del  diritto  di libera  circolazione  o  per  l'utilizzo  di  servizi  di  trasporto  passeggeri  transfrontalieri  quali  linee  aeree,  treni,  pullman, traghetti  o  qualsiasi  altro  mezzo  di  trasporto. Inoltre,  il  presente  regolamento non può  essere  interpretato nel  senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati."

 


Ricordiamo che ogni Regolamento della EU deve essere recepito automaticamente dai paesi membri dell'Unione.

Ho messo quindi volontariamente in evidenza la frase incriminata che, come ha spiegato lo stesso Fabio Duranti, ha addirittura costretto l'Unione Europea a pubblicare il 5 Luglio 2021 (poco meno di un mese più tardi) una rettifica ufficiale denominata: Rettifica del regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2021, su  un  quadro per  il  rilascio,  la verifica  e  l'accettazione  di  certificati  interoperabili di  vaccinazione,  di test  e  di  guarigione  in  relazione  alla  COVID-19  (certificato  COVID  digitale  dell'UE)  per  agevolare  la libera circolazione delle persone durante la pandemia di COVID-19 che trovate sulla seguente pagina web della stessa UE https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021R0953R(01)&from=EN

La rettifica corregge la frase incriminata che di fatto recita:

"È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per  esempio  per  motivi  medici,  perché  non  rientrano  nel  gruppo  di  destinatari  per  cui  il vaccino  anti  COVID-19  è  attualmente  somministrato  o  consentito,  come  i  bambini,  o perché  non  hanno  ancora  avuto  l'opportunità  di  essere  vaccinate  o  hanno  scelto  di  non essere vaccinate. Pertanto...".

Ovviamente il giornalista molto attento a non cadere nel reato di vilipendio, ha spiegato che forse il Presidente non era stato ben informato dai suoi collaboratori e/o consulenti sanitari relativamente a quanto l'Unione Europea aveva già stabilito con riferimento a chi, all'interno dell'Unione Europea, non intenda vaccinarsi.

Rendendomi personalmente conto però della gravità del fatto, ho voluto verificare di persona che cosa la Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana avesse riportato con riferimento al Regolamento (UE) 2021/953.

Ebbene potete vedere con i vostri occhi sul file allegato che cosa recita l'articolo 36 riportato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 12 Agosto 2021 (un mese dopo l'avvenuta Rettifica della UE). Come si vede nessuna rettifica appare in quella sede ufficiale che finisce nelle mani di tutti i magistrati e giuristi italiani.

Vi pare possibile una semplice svista?

 

Vedi anche

Mettere a rischio la salute altrui

 

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